22 agosto, 2007

Corte Franca 2011





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14 agosto, 2007

un cantinone...fuori dal comune

In merito al progetto di un imponente insediamento industriale vinicolo in area agricola,ad est del dosso di Borgonato, vorremmo, come associazione locale "Partecipazione Civica Corte Franca" , rendere noto quanto segue:
 
abbiamo preso una posizione chiara, non appena venuti a conoscenza di notizie concrete circa il progetto di cui sopra, che comporta variante urbanistica  tramite sportello unico, quindi per una via molto più spedita rispetto all'iter di una "normale" variante;
 
consideriamo gli strumenti della trasparenza, della pubblicità e della consultazione il presupposto fondamentale per una decisione responsabile e nell'interesse comune;
 
nel mese di aprile, poiché giravano da tempo voci su questo, allora solo "ventilato", progetto, avendo appreso che in Municipio era già presente un plastico dello stabilimento, abbiamo chiesto e ottenuto un colloquio col Sindaco e alcuni assessori per sentire una voce ufficiale;
 
in data 15 maggio abbiamo inoltrato tramite ufficio protocollo una lettera alla Giunta chiedendo in sostanza coerenza con la programmazione amministrativa e la discussione del progetto nell'ambito dell'iter del PGT, di cui proprio a metà maggio è stato dato l'avvio;
 
abbiamo poi appreso che  a metà giugno il progetto è stato ufficialmente  presentato agli uffici comunali: esso prevede la realizzazione di un imponente stabilimento industriale in zona agricola, da collocarsi in un ambito caratterizzato da paesaggio agrario, sostanzialmente conservatosi, nel cuore di una realtà al contorno urbanizzata;
 
paesaggio agrario dei pochi rimasti lungo la provinciale, ai piedi di un borgo medievale;
 
un'ubicazione per nulla compatibile, secondo noi, con un insediamento industriale ma evidentemente proprio il posto più gradito al proprietario dei terreni.
 
Nulla da eccepire sul piano della legittimità da parte del proponente, ma riteniamo che, mentre  i vantaggi saranno proprio enormi per il privato , la comunità ci perderà in consumo di suolo agricolo e in immagine, guadagnando pressoché nulla in occupazione.
 
Quali sono le motivazioni che potrebbero indurre l'amministrazione ad accogliere la richiesta? Non le conosciamo e sinceramente non riusciamo proprio ad immaginarle; la normativa dello sportello unico è chiara: qualora il progetto presentato sia in contrasto con lo strumento urbanistico, o comunque richieda una sua variazione, il responsabile del procedimento rigetta l'istanza (Art. 97. Sportello unico per le attività produttive, Legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12).

Se la Giunta invece fosse dell'idea che si debba fare ugualmente la variante urbanistica, al di fuori di un inquadramento nel PGT, ci piacerebbe conoscerne le ragioni, che dovranno essere molto forti, vista la corsia preferenziale che si vorrebbe concedere ad un solo soggetto, mentre altri rimarrebbero in attesa dei tempi della elaborazione del PGT.
 
È  vero che giovedì 5 luglio il progetto è stato presentato in consulta, ma auspichiamo che un tema così rilevante venga dibattuto in una assemblea pubblica: questa è la richiesta da noi  di recente (16 luglio) inoltrata al Sindaco.
 
Tuttora riteniamo che  un intervento di tale imponente portata (cantinone industriale lungo 200m, largo 60 e alto 12m), che comporta una trasformazione di diversi ettari di terreno, non possa essere esperito tramite procedure semplificate: ciò è in netta contraddizione con quanto stabilito nel programma amministrativo nel capitolo riguardante il territorio, dove si scrive testualmente che la progettualità e la pianificazione degli interventi devono essere precedute da attente analisi del territorio, dove si parla di pianificazione strategica partecipata, di scelte urbanistiche come un mezzo per arrestare il degrado ambientale e promuovere le bellezze rimaste, creare i presupposti per il richiamo turistico di tipo itinerante e nuove opportunità occupazionali.
 
 Si scrive inoltre, nello stesso documento ufficiale :Gli interventi degli ultimi anni inducono ad escludere sia la realizzazione di ulteriori grandi strutture di vendita commerciali, sia una ulteriore espansione del comparto produttivo esistente.
 
Questo sta scritto nel programma dell'attuale Amministrazione e su questo si è fatto leva in campagna elettorale, dichiarando di voler invertire la rotta nel rispetto di un territorio che, nel giro di pochi anni, è stato letteralmente devastato da speculazioni immobiliari/edilizie.
 
 
 



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