28 settembre, 2006

Eppur si move anche Corte Franca

Anche Corte Franca sarà una delle sedi delle premiazioni
del
CONCORSO INTERNAZIONALE
DI CORTOMETRAGGI
Il Concorso Internazionale di Cortometraggi arnaldoincorto 2006
avrà luogo a Brescia , a Corte Franca in Franciacorta e a Tavernole in Valle Trompia dal 20 al 27 gennaio 2007.
E' aperto a tutti gli autori di cinema breve , senza distinzione di età e nazionalità.
Il Concorso è diviso in cinque sezioni: sport, montagna, miniere e via del ferro - fiction, diversamente abili (corti realizzati da persone diversamente abili o che trattino di disabilità)
Per informazioni:
ASSOCIAZIONE
ARNALDO DA BRESCIA
via 25 Aprile, 18 25121 Brescia
tel / fax 030 47660
http://www.cortibrescia.com/
concorso@cortibrescia.com

23 settembre, 2006

LIETO EVENTO

il giorno 21 settembre 2006
è venuta alla luce del mondo
Parcico
non so quanto pesa
non so quanto peserà
so che è nata
sotto il segno della vergine
so che è nata
con gli occhi aperti sull'orizzonte
so che ha già cominciato il suo cammino

14 settembre, 2006

A proposito di zone umide

 
Chissà se saranno state censite anche le PAIOLE?
 
-Nel Bresciano sono 90 gli habitat che meritano di essere valorizzati
Quei tesori della natura - Sono eco-sistemi con la più alta e ricca diversità biologica
 Interesse per le aree dove crescono piante rare e  a rischio di  estinzione, mentre pesci, uccelli e rettili vi si riproducono
BRESCIA.In passato oggetto di bonifica, oggi aree da salvaguardare. Le zone umide che altro non sono che ambienti con specchi d'acqua, come fiumi, stagni, fossi, sorgenti, paludi, o aree in cui sono presenti acque stagionali come boschi inondati, pantani, prati acquitrinosi o luoghi fangosi sono, insieme alle foreste tropicali, gli ecostistemi del pianeta con la più alta diversità biologica e produttiva. Habitat complessi dove i fattori principali, l'acqua, il suolo, le piante e gli animali, interagiscono a produrre risorse di grande importanza.
Le zone umide, di cui la nostra provincia è particolarmente ricca, contribuiscono, ad esempio, al mantenimento dei livelli di falda acquifera o al controllo delle inondazioni e dell'erosione. Inoltre concorrono alla regolazione del clima e favoriscono particolari condizioni microclimatiche, senza dimenticare che spesso sono usate come vie di trasporto, zone di ricreazione e turismo. Un'utilità insostituibile per l'equilibrio dell'ecosistema anche per gli animali che le popolano e che qui si riproducono.
Tante doti per un terreno che, dopo le bonifiche per fini agricoli, sanitari o industriali, conosce oggi la minaccia dell'estinzione.
Il viaggio di riscoperta e difesa delle zone umide, parte da lontano, nel 1971 con la convenzione di Ramsar (località iraniana) che stabilisce la tutela di questi speciali ambienti naturali.
La nostra provincia, in linea con le normative europee e nazionali sulle zone umide e sulla tutela della fauna e dell'ambiente naturale, ha provveduto a mappare il territorio bresciano. Novanta le zone di interesse, per un totale di 44 comuni coinvolti, entrate a far parte del censimento.
«Ogni area ha una propria specificità, data dalla posizione geografica, dalla presenza di determinate specie di fauna o flora» spiega Eugenio Zanotti, botanico e coordinatore del progetto di censimento dal 2001.
La pianura bresciana e le zone limitrofe ai laghi di Iseo e di Garda conservano ancora diverse aree palustri dall'elevato interesse faunistico e vegetazionale.
«Durante i sopralluogi abbiamo trovato una specie rarissima di erba, la Senecio Doria, che, in Lombardia, cresce solo a Soprazocco. L'Università di Pavia si è già fatta mandare il seme per poterlo inserire nel database della Banca del Seme. Solo in questo modo si può evitare l'estinzione - racconta Zanotti -. Le sorprese, però, sono continuate con il rinvenimento della felce più grande d'Europa, la Felce Florida, che cresce solo sulle rive dell'Oglio. Ma l'elenco potrebbe continuare ancora».
Le cause di alterazione e distruzione delle zone umide sono dovute, nella maggior parte dei casi, a errate scelte di valutazione da parte dell'uomo. Inquinamento o contaminazione delle acque sono i pericoli più frequenti insieme all'accumulo di rifiuti o di sostanze tossiche.
Una scarsa conoscenza può portare anche a scelte sbagliate: prosciugamento dei corsi d'acqua, bonifiche, drenaggi o l'abbandono, come nei casi dei fontanili, delle pratiche di manutenzione, l'introduzione di nuove specie predatrici, potrebbero sancire la condanna delle zone umide.
«Il censimento portato a termine riveste proprio questo scopo - continua Zanotti -, permettere ad ogni Comune che ospita una o più zone umide di conoscerle e trovare i metodi migliori per la gestione e la conservazione»
Cecilia Bertolazzi.
Giornale di Brescia  del 13/9/2006


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08 settembre, 2006

Corso per guardatori di uccelli

I “MENACO” organizzano un
CORSO DI BIRDWATCHING
per il riconoscimento dell’avifauna

Presso l’Auditorium del MUSEO di SCIENZE NATURALI di Brescia -Via Ozanam 4

Il corso comprende una parte teorica per apprendere le nozioni base per il riconoscimento in natura dell’avifauna stanziale e migratrice tipiche delle nostre zone e una parte pratica con uscite guidate sul campo.

Le serate teoriche si terranno presso l’Auditorium del Museo con inizio alle ore 20.45 e termineranno alle ore 22.30 circa secondo il seguente calendario:

Ven 6 ottobre
Ven 13 ottobre
Ven 10 novembre
Ven 24 novembre

Le uscite mattutine sul campo avranno il seguente calendario:

Dom 15 ottobre
Dom 12 novembre
Dom 26 novembre – “gita” di fine corso in località da definire.

Il programma delle uscite potrà subire variazioni in caso di maltempo.

La partecipazione al corso è fissata in 20€ per gli associati ad EBN-Italia (www.ebnitalia.it) e 25€ per gli altri. E’ possibile associarsi in loco.
A tutti gli iscritti verrà distribuita in omaggio la guida da campo
“La nuova Guida del Birdwatcher” Muzio Editore, del valore di 16€.

Per maggiori informazioni:
Visita il sito: www.menaco.org
E-mail occhiocotto@yahoo.it