26 novembre, 2005

uno dei mattoni della libertà


Il sindaco leghista di Adro si è inventato di imporre a chiunque voglia disporre della sala per assemblee nel palazzo comunale di sborsare la bellezza di 1000 euro a serata. Il ricavato verrebbe utilizzato per contribuire alle spese di restauro dell’immobile. Apparentemente un’idea legittima. Peccato però. Rende praticamente impossibile ogni iniziativa che preveda una certa partecipazione di pubblico come, ad esempio, un convegno, una conferenza, una serata a tema, un’assemblea pubblica. Questo può fare molto comodo quando si hanno affari sporchi da nascondere, si vuole chiudere la bocca ai cittadini, si vuole soffocare ogni embrione di rinascita civile. A me pare un atto vergognoso. Un atto che puzza di autoritarismo, di dittatura, di squadrismo. Un atto che dovrebbe suscitare indignazione più che “equidistanza”, anche da parte della stampa locale. Le limitazioni alla libertà di riunione spesso sono l’anticamera della morte anche della libertà di stampa. Spero di sbagliarmi.

Nessun commento: